Sono molte le notizie che circolare in questo periodo in merito a questo argomento.
Possiamo dire che inizialmente, dopo i primi studi effettuati in Oriente, sembrava che i nostri gatti e cani fossero completamente immuni al nuovo coronavirus.
In realtà non è caso, qualche giorno fa in Belgio ad un gatto hanno diagnosticato il coronavirus, soffriva di vomito e difficoltà a respirare.
Durante la stessa giornata il Dipartimento di agricoltura, pesca e conservazione di Hong Kong ha riferito che anche un altro cane, un Pomeranian di 17 anni, è risultato positivo al SARS-CoV-2, quasi sicuramente è stato il suo proprietario.
Ad oggi sono circa tre i cani positivi al Virus nella città di Hong Kong.
Gli esperti americani continuano a ribadire che cani e gatti presentano pochi rischi per le persone, per cui non occorre “liberarsene” come alcuni hanno fatto. Non ci sono prove infatti secondo le quali i nostri animali domestici possano trasmettere il virus COVID-19, non sono loro la fonte di infezione.
Barton Behravesh, direttore dell’Ufficio delle malattie infettive zoonotiche, ha ribadito che serve maggior chiarezza.
E’ chiaro che i test su l’uomo possano funzionare sugli animali, ma forse c’è bisogno di fare test specifici per ogni specie.
Sono moltissimi i laboratori che hanno sviluppato un test SARS-CoV-2 per i nostri animali domestici, ma il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (USDA) ha sconsigliato di farlo, secondo loro si tratta solo di diffondere paure ingiustificate.
Sappiate che cani e gatti condividono molti recettori cellulari estremamente uguali fra loro, pensate che nel 2003, quando si sviluppò un parente stretto del Covid-19, i gatti infettati sono stati tantissimi e potevano anche trasmettere il virus ad altri felini.
Ad ogni modo WADDL ha proposto un test per gli animali domestici che è analogo a quello usato per gli umani, si tratta di utilizzare la reazione a catena della PCR per amplificare l’RNA (proveniente dal virus).
Il team ha provato questo test su molti campioni di tamponi nasali e alla gola di gatti e cani statunitensi.
In nessun animale è stato riscontrato il Covid-19, ma il test ha funzionato alla grande, è stato in grado di captare il virus nei campioni senza riportare falsi positivi.
Ad ogni modo Baszler ha affermato che l’OMS ha approvato questo test e la società WADDL si è resa disponibile per testare fino a 100 animali domestici giornalmente.
Per ora comunque non è stato segnalato alcun picco di infezioni respiratorie in cani e gatti.
La positività dei tre animali domestici positivi al virus, non dovrebbe far suonare un allarme come sta accadendo questi giorni, Jonathan Epstein, vice presidente de l’EcoHealth Alliance, afferma che la nostra attenzione dovrebbe essere fissa sulla trasmissione tra noi umani, anche perché la pandemia è scoppiata proprio per questo motivo.
Ad ogni modo, farsi trovare preparati nel caso in cui dovesse esserci una ricaduta che abbraccia i nostri amici animali è una soluzione ottimale.
Ovviamente la prima attenzione dovrebbe essere fissa su tutti quegli animali domestici che si trovano nelle case di umani positivi al coronavirus.
Qualora una buona percentuale di questi animali fosse positiva, bisognerebbe approfondire l’argomento e studiare come il virus riesce a colpire sia i cani che i gatti.
Se il COVID-19 diventerà, speriamo presto, una semplice malattia dovuta al cambio di stagione, sarà necessario e utile capire proprio il ruolo dei nostri animali domestici anche a l’interno della famiglia.
Se viene appurato che gli animali diffondono il virus, bisognerà evitare che siano a contatto con parenti anziani che vengono a trovarci a casa, per esempio nonne, nonni e zii di età avanzata.
Ad ogni modo se si è consapevoli di essere positivi al coronavirus, è meglio evitare contatti con tutti, compresi i propri animali domestici.